Farmacisti e infermieri insieme per una vera assistenza di prossimità
Il futuro della sanità vedrà una forte sinergia fra infermieri e farmacisti. Lo scopo è comune: dar vita alla “farmacia dei servizi“, un luogo in cui la salute diventa di prossimità. Un obiettivo che centra completamente uno dei punti del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Farmacisti e infermieri in sinergia per un servizio sanitario di prossimità
La collaborazione multiprofessionale fra i due settori è stata ampiamente discussa durante l’incontro fra FNOPI, la Federazione Nazionele Ordini delle Professioni Infermieristiche, e FOFI, la Federazione Ordini Farmacisti Italiani. Una grande tavola rotonda che ha visto i comitati delle due federazioni riuniti a Roma con lo scopo di trovare una metodologia pratica ed efficace per la presa in carico di pazienti e assistiti a livello territoriale.
I presidenti delle due federazioni hanno dichiarato in una nota: “In questi anni i cittadini hanno conosciuto gli infermieri e i farmacisti sotto tutti gli aspetti e le peculiarità essenziali che caratterizzano le loro professioni. E infermieri e farmacisti hanno interagito nel rispetto delle diverse competenze, esaltando anzi il loro rapporto a vantaggio della salute degli assistiti”.
Le farmacie diventano fondamentali
Nella costruzione della sanità territoriale sono proprio le farmacie a giocare un ruolo fondamentale. Poiché diffuse capillarmente sul territorio, diventano in luogo in cui può prendere concretamente vita la medicina di prossimità per cittadini e pazienti cronici.
Questo potrà avvenire, hanno convenuto i due comitati, solo se tutte le maestranze sul territorio collaborano in modo sinergico. Come vedremo fra poco, dalle future Case della Comunità agli Ospedali di Comunità e fino alle Centrali Operative, l’Italia dei prossimi anni vedrà poi il convolgimento anche delle altre federazioni professionali sanitarie, con cui tracciare la strada per la futura assistenza sanitaria territoriale.
FOFI e FNOPI: insieme si può costruire
La resilienza, in fondo, è fatta anche di collaborazione e condivisione, soprattutto quando rivolta al bene collettivo. E non a caso il motto dell’incontro è stato “Insieme si può costruire“. Il concetto cardine, insomma, è la multidipliscinarietà che, non a caso è al centro del Dm 71, ovvero il decreto del Ministero della Salute relativo ai “Modelli e standard per lo sviluppo dell’Assistenza territoriale”
Dm 71: di cosa si tratta
Il Dm 71 identifica il nuovo modello di assistenza sul territorio che si costruirà attorno ai seguenti principi:
- La medicina di popolazione, ovvero la promozione della salute della popolazione di riferimento sul territorio;
- La sanità di iniziativa, ovvero l’assistenza proattiva sulla salute dell’individuo, dalla prevenzione alla gestione delle fasi precoci della malattia;
- La stratificazione della popolazione attraverso profili di rischio, così da aver ben chiare le strategie di intervento per la popolazione di riferimento sul territorio;
- Il progetto salute, che identifica gli standard essenziali dell’assistenza, basati sulla stratificazione della popolazione.
La medicina, insomma, diventerà territoriale o meglio, distrettuale. Ogni programma di salute dovrà prevedere standard assistenziali di base che comprendono diversi centri operativi, che vanno dalle case di comunità all’infermiere di famiglia e comunità, dall’ospedale di comunità all”Unità di Continuità Assistenziale, che possa far fronte a condizioni sanitarie particolarente complesse. Questi sono solo alcuni dei capisaldi del DM 71, di cui FOFI e FNOPI hanno discusso per centrare gli obiettivi del decreto e il cruciale pacchetto del PNRR in merito alla Missione 6 “Salute”.