Laureati in farmacia

Riforma del Corso di Laurea in Farmacia: ecco le novità

Anche le università recepiscono il nuovo ruolo del farmacista all’interno del contesto della medicina territoriale e di prossimità. E’ stato infatti pubblicato il Decreto del Ministero dell’Università e della Ricerca n. 1147, che si traduce in una revisione dell’ordinamento della classe del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Farmacia e Farmacia industriale. In estrema sintesi, tale revisione va ad ampliare il ruolo del farmacista nel settore degli ospedali, della ricerca e dell’industria.

La riforma del corso di Laurea in Farmacia: cosa cambia

Il nuovo ordinamento del corso di studi in farmacia va sostituire i precedenti corsi identificati dal codice LM-13, relativi alle lauree magistrali in Farmacia e Farmacia Industriale.

L’obiettivo è nobile è attuale ed è spiegato a chiare lettere nel decreto ministeriale n. 1147: “Il profilo del farmacista è quello di un professionista dell’area sanitaria che, nell’ambito delle sue competenze scientifiche e tecnologiche multidisciplinari (chimiche, biologiche, biochimiche e biomediche, farmaceutiche, farmacologiche, tossicologiche, tecnologiche, legislative e deontologiche) contribuisce al raggiungimento degli obiettivi definiti dal Servizio Sanitario Nazionale per rispondere adeguatamente alle mutevoli esigenze della società in campo sanitario, ed è in grado di operare per le finalità della sanità pubblica, anche attraverso l’accompagnamento personalizzato dei pazienti, inclusi quelli cronici, per l’aderenza alle terapie farmacologiche, e consulenza alla persona sana a fini della prevenzione delle malattie.”

La durata

Il nuovo ordinamento di studi avrà una durata di cinque anni, e si avvarrà di un semestre di tirocinio professionale pratico-valutativo (TPV), per un valore di 30 CFU, che lo studente potrà svolgere sia in una farmacia aperta al pubblico che in un ospedale, ovviamente sotto la sorveglianza del servizio farmaceutico. In particolare, il tirocinio prevede un impegno di non più di 36 ore alla settimana, per un monte ore ore totale di 900 ore. Di queste, almeno 450 devono essere svolte in una farmacia aperta al pubblico.

I curricula

Il percorso di studi, inoltre, prevede diversi curricula che, come recita lo stesso decreto, “si possono differenziare tra loro per perseguire maggiormente alcuni
obiettivi rispetto ad altri, o per approfondire particolarmente alcuni settori. In ogni caso, la formazione dovrà enfatizzare aspetti metodologici atti ad evitare la obsolescenza delle competenze acquisite”. Per ora il decreto non dà il dettaglio relativo ai diversi percorsi tematici a disposizione degli studenti.

Gli sbocchi professionali

Una volta ottenuta la laurea, i farmacisti potranno lavorare sia come liberi professionisti che come dipendenti in diversi ambiti: potranno anche ricoprire ruoli tecnici e manageriali all’interno di farmacie di comunità o ospedaliere, potranno trovare impiego nel servizio farmaceutico territoriale o, ancora, in Enti pubblici e aziende private. Qui di seguito alcuni dei ruoli che potrà svolgere il farmacista. Per l’elenco completo si rimanda al testo completo del decreto, linkato all’inizio dell’articolo:

  • Preparazione dei medicinali
  • Produzione e controllo qualità relativa a medicinali, dispositivi medici e chirurgici
  • Diffusione di informazioni e consigli sui medicinali
  • Produzione di fitofarmaci e presidi sanitari
  • Diffusione di informazioni e consigli nel comparto beauty, dietetico e nutrizionale, erboristico
  • Ricerca e sviluppo
Foto di Dom Fou / Unsplash

Nuovo Corso di laurea in Farmacia: il commento della FOFI

Andrea Mandelli, Presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, commenta la notizia relativa all’emanazione del suddetto decreto.

“L’adozione del decreto del Ministero dell’Università e della Ricerca che riforma il corso di laurea in Farmacia è un traguardo storico per la Federazione e per il futuro della Professione. Oggi si concretizza uno dei grandi obiettivi dell’attività federale: il nuovo curriculum universitario sancisce, di fatto, l’ampliamento del ruolo del farmacista e il suo apporto professionale sempre più centrale all’interno del sistema sanitario: nelle farmacie di comunità, in ospedale, nella ricerca e nell’industria”

La farmacia dei servizi è ancora una volta al centro

La stessa FOFI ha lavorato alla modifica del corso di laurea, al fianco dei rappresentanti delle istituzioni e del mondo accademico. L‘aggiornamento del percorso di studi risponde infatti all’esigenza di adeguare la professione del farmacista all’evoluzione del mondo sanitario, all’interno del quale la farmacia riveste un ruolo di fondamentale importanza. Ancora una volta, infatti, è il concetto della farmacia dei servizi a essere trainante. A spiegare meglio il concetto è, ancora una volta, Andrea Mandelli, presidente della FOFI.

“Il farmacista ricopre oggi un ruolo di primo piano in ambito clinico, nelle attività di prevenzione e nel processo di cura, tanto nell’ospedale quanto sul territorio, ed è al centro del nuovo modello di assistenza basato sulla prossimità, del quale la ‘Farmacia dei Servizi’ costituisce il pilastro fondamentale. La revisione del percorso di studi universitario, in cui le conoscenze e le competenze di base saranno integrate con elementi altamente professionalizzanti, al passo con i progressi delle scienze mediche e farmaceutiche, le innovazioni tecnologiche e i nuovi bisogni di salute, rappresenta un tassello cardine per l’avanzamento professionale, coerente con le nuove funzioni dei farmacisti, in tutti gli ambiti in cui operano”.

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