Farmaci

Carenza di farmaci in UE: un opuscolo dell’EMA supporta le buone pratiche

Non è una novità: in Europa c’è carenza di Farmaci. A inizio anno era stato PGEU a dare il metro della situazione. Con un’indagine svolga in 27 paesi dell’Unione si era registrato un netto peggioramento rispetto al 2020. Oggi la situazione non è cambiata, ma qualcosa comincia finalmente a muoversi: l’obiettivo è quello di migliorare uno scenario purtroppo non roseo. E’ stato infatti diffuso un opuscolo informativo dell’EMA, che diventa una guida per gli operatori sanitari e le organizzazioni dei pazienti nel prevenire e gestire correttamente la carenza dei medicinali nell’Unione Europea.

Un guida dell’EMA per contrastare la carenza di farmaci

L‘EMA ha diffuso un opuscolo sulla corretta gestione della situazione in cui versa l’Europa, sul cui territorio alcuni farmaci scarseggiano. Si tratta di una criticità sicuramente non nuova, che però è andata peggiorando anche a causa dell’infausto biennio caratterizzato dalla pandemia di Covid-19.

Le cause del fenomeno

Perché c’è carenza di farmaci in Europa? In realtà non esiste un solo motivo. Fra le cause possono infatti annoverarsi:

  • ritardi o interruzioni nella produzione stessa del farmaco, dovuti a loro volta da problemi della catena produttiva
  • Scarsità della materia prima
  • Aumento della domanda di un determinato farmaco
  • Problematiche relative alla distribuzione dei farmaci sul territorio
  • Disastri naturali

La produzione dei farmaci poggia insomma su un meccanismo che può facilmente incepparsi quando uno o più problemi sopraelencati si presentano.

Le linee guida dell’EMA

Ovviamente a “pagare” le conseguenze di ritardi o problemi produttivi sono gli operatori sanitari, e i pazienti in ultima istanza, essendo appunto i destinatari finali dell’intera catena dell’approvvigionamento. Sia gli uni che gli altri, tuttavia, possono far molto per migliorare la situazione.

La prevenzione, in questo caso, è fondamentale: limitare la gestione della domanda, ad esempio, è un ottimo modo per evitare la fine delle scorte dei farmaci che sono a rischio di carenza. Centrale, in questo senso, è l‘uso pianificato, razionale e razionato dei medicinali che scarseggiano. Le buone pratiche, tuttavia, devono essere associate a un‘osservazione stretta della situazione territoriale. In particolare, l’EMA nel suo opuscolo invita a:

  • Dar vita a osservatori che, in collaborazione con le autorità nazionali, possano prima raccogliere e poi analizzare le informazioni che arrivano dai pazienti e dagli operatori sanitari, così da avere indicazioni su una possibile carenza di farmaci prima che questa arrivi allo stato di emergenza
  • Sviluppare e redigere registri nazionali che abbiano, al loro interno, la lista dei medicinali essenziali e critici
  • Preparare vere e proprie campagne di informazione sul territorio europeo, rivolte anche alla cittadinanza così da sviluppare la giusta sensibilità rispetto alla scarsità dei medicinali

Avere la situazione sotto controllo permette di evitare i rischi di accumulo e, soprattutto, informare sull’uso di medicine e terapie alternative sicure per il paziente finale.

Uomo che tiene in mano delle pastiglie
Photo di Towfiqu barbhuiya / Unsplash

Carenza di farmaci: cosa può fare il farmacista?

Anche il farmacista, che lavora in prima linea, può far molto per contrastare il fenomeno della carenza di farmaci in Europa. In primo luogo sarà suo compito educare il paziente, così che eviti di acquistare o usare più farmaci di quelli di cui abbia realmente bisogno. In secondo luogo sarà necessario informarsi e informare sulle alternative disponibili in caso di mancanza del farmaco abituale assunto dal paziente.

L’EMA, in ultima istanza, dedica un paragrafo alle preparazioni in farmacia, chiedendo la predisposizione di specifiche linee guida da utilizzare nei momenti in cui i farmaci non siano disponibili.

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