Sigaretta che brucia
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Smettere di fumare: anche il farmacista può dare una mano

I dati ISTAT relativi al 2021 parlano chiaro: i fumatori italiani sono quasi 10 milioni, con una netta prevalenza nella fascia d’età che va dai 25 ai 44 anni. Si tratta di un problema enorme che, come tutti sanno, è connesso all’insorgenza di numerose patologie. La dipendenza da nicotina è un problema sanitario che va trattato da ogni sua sfaccettatura: e i farmacisti, in questo senso, possono fare molto.

Dipendenza da nicotina: cosa può fare un farmacista?

Recentemente si è parlato ampiamente del problema nel corso di un webinar a tema che, intitolato “#NOSMOKEINFARMACIA. Il ruolo del farmacista nei percorsi di smoking cessation“, ha messo in luce l’importanza del ruolo del farmacista per favorire uno stile di vita senza tabacco. Un approccio che rientra a pieno titolo nel concetto della farmacia dei servizi votata alla multiprofessionalità. Centrale, in questo senso, è la funzione – di cui abbiamo già ampiamente parlato – del farmacista sul territorio in cui opera. A spiegare bene il concetto ci pensa Carolina Carosio, farmacista territoriale che opera nel savonese, che è intervenuta durante il webinar.

«Raggiungendo tutta la popolazione, il farmacista riesce a instaurare un rapporto di fiducia e veicolare informazioni corrette. Per questo motivo, un professionista opportunamente formato ha un ruolo chiave per la corretta presa in carico del paziente e l’implementazione di percorsi mirati e finalizzati alla cessazione del fumo, in collaborazione con altri attori».

Foto di National Cancer Institute / Unsplash

L’importanza dei percorsi di counseling

Non solo approccio farmacologico: la dipendenza da fumo va approcciata in modo multidisciplinare e, in questo team multiprofessionale, rientrano anche i farmacisti. Il tabagismo, infatti, è un problema che non va trattato solo farmacologicamente, anzi. Dal punto di vista psicologico deve attivare anche la necessaria empatia fra gli attori in gioco, farmacista compreso. Anche perché, è bene dirlo, esistono tantissimi tipi di fumatori: il counseling stesso dovrebbe essere calibrato sulle necessità del singolo paziente.

Secondo un articolo pubblicata su Pharmacy Times, infatti, il 70% dei fumatori è intenzionato a smettere ma pensa che sia troppo tardi per farlo o che l’impresa sia troppo difficile. Se l’intenzione, tuttavia, è presente, sta al farmacista cogliere l’occasione al volo. Quali sono, quindi, gli strumenti da mettere in pratica per combattere la dipendenza da nicotina?

  • Empatia e comprensione
    Un atteggiamento comprensivo è fondamentale per evitare che il fumatore si metta sulla difensiva: ogni persona, infatti, ha le proprie emozioni e le proprie difficoltà soggettive. Un atteggiamento compassionevole e non giudicante è perfetto per porre il fumatore nella giusta disposizione d’animo
  • Consigliare un centro anti-fumo
    Sono moltissimi i centri anti-fumo in Italia, alcuni dei quali possono essere frequentati anche in modalità gratuita. Compito del farmacista è informarsi sulle strutture presenti sul territorio così da essere proattivi e rapidi nel soddisfare l’esigenza del proprio paziente
  • La questione economica
    In alcuen categorie di fumatori spesso è sufficiente far leva sull’impatto economico dell’acquisto di sigarette, soprattutto se avvenuta in un lungo arco di tempo. Se il tuo paziente fa parte di questa categoria, tentar non nuoce
  • Le interazioni tra farmaci e fumo
    Il fumo può rendre meno efficaci le terapie farmacologiche a causa dell’interazione fra le sostanze contenute nelle sigarette e quelle contenute nei medicinali. Un farmacista dovrebbe sempre spiegare questo particolare aspetto ai propri pazienti.

Non esistono metodi giusti e sbagliati

Un farmacista sa che non esistono metodi giusti e sbagliati perché a entrare in gioco sono diversi fattori. Un approccio personalizzato, tuttavia, porterà statisticamente a un risultato migliore. La sinergia fra diversi metodi per smettere di fumare può infatti essere un modo ottimale per avvicinarsi al problema. Frequentare un centro antifumo e, magari, assumere contemporaneamente farmaci che combattono il tabagismo può essere ad esempio una buona idea da proporre al proprio paziente.

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