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Al via il potenziamento del Fascicolo Sanitario Elettronico: cosa cambia per i farmacisti

Il Fascicolo Sanitario Elettronico, detto anche FSE, è uno strumento importantissimo perché, potenzialmente, consente al medico, al farmacista e al personale sanitario in generale di avere un quadro preciso dello stato di salute dei propri assistiti. Ma la strada da fare è ancora lunga e la situazione non è la stessa in tutta Italia: molte regioni, infatti, sono rimaste più indietro rispetto ad altre.

Proprio per questo motivo (e anche alla luce degli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) sono stati stanziati 1,38 miliardi di euro per il potenziamento del Fascicolo Sanitario Elettronico, necessario per provvedere alla completa digitalizzazione del Sistema Sanitario Nazionale italiano.

Il Fascicolo Sanitario Elettronico diventerà 2.0: gli obiettivi dell’operazione

Gli obiettivi che si vogliono raggiungere con quest’operazione sono molteplici. Da un lato la necessità è quella di uniformare il Fascicolo Sanitario Elettronico, in modo da renderlo omogeneo in tutte le regioni, e quindi uguale per tutta la penisola.

Il fascicolo, oltre a diventare il principale punto di accesso per gli assistiti al Sistema Sanitario Nazionale, sarà soprattutto un vero e proprio strumento diagnostico e di cura: permetterà infatti che i dati clinici vengano condivisi fra professionisti e strutture sanitarie permettendo così la tanto dibattuta continuità assistenziale sul territorio.

Ma non finisce qui. Il Fascicolo Sanitario Elettronico sarà un ottimo modo per dar vita a una conoscenza condivisa e di base sullo stato di salute della popolazione italiana, aiutando così le istituzioni e l’agenda politica a delineare sia piani sanitari di prevenzione che iter di ricerca per la branca medica e biomedica.

Affinché l’upgrade possa essere effettuato, tuttavia, è necessario che entro il 2025 il FSE sia utilizzato dall’85% dei medici di base, che dovranno alimentarlo attivamente, e che tutte le regioni lo attivino entro la metà del 2026. Anche i farmacisti dovranno utilizzarlo, soprattutto per verificare l’aderenza alle terapie e per monitorare le reazioni avverse ai farmaci.

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Foto di National Cancer Institute / Unsplash

FSE 2.0: cosa cambia per i farmacisti?

Il nuovo Fascicolo Sanitario Elettronico sarà molto utile anche al farmacista, che sarà così supportato attivamente nel suo importante lavoro. Capiamo più nel dettaglio cosa succederà.

Innanzitutto sarà possibile verificare, direttamente in farmacia, la terapia erogata e l’aderenza a quest’ultima dal parte del paziente. Sempre dal punto di vista farmacologico, ci sarà la possibilità di registrare e segnalare allergie e reazioni avverse ai farmaci e, non da ultimo, sarà possibile prenotare prestazioni sanitarie per conto degli assistiti. Quest’ultima è una funzionalità molto utile soprattutto per la fascia più anziana della popolazione, non sempre alfabetizzata dal punto di vista informatico.

Il Fascicolo Sanitario Elettronico sarà uno strumento attivo anche nelle mani del cittadino. Quest’ultimo, infatti, potrà visionare in tempo reale le proprie terapie farmacologiche, sia quelle erogate in seno al Sistema Sanitario Nazionale che al di fuori di esso. In aggiunta, in tema di dispensazione dei farmaci, ogni cittadino sarà in grado di visualizzare in quale farmacia sono disponibili quelli di cui ha bisogno e, se necessario, potrà richiederne la consegna a domicilio.

Insomma, il nuovo Fascicolo Sanitario Elettronico sarà un grande cambiamento nel contesto della sanità italiana. E la farmacia, come abbiamo visto, diventerà parte integrante del meccanismo trasformandosi sempre più nella tanto auspicata farmacia dei servizi, primo presidio sanitario sul territorio a servizio dei cittadini.

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