Mentoring

Perché coltivare la cultura del mentoring in farmacia

La formazione è importante, anche e soprattutto in farmacia. I professionisti del settore sono infatti chiamati ad aggiornarsi periodicamente per rispondere in modo proattivo alle richieste dei propri clienti e non solo. Non tutta la formazione, però, è uguale. Il mentoring, ad esempio, sta acquistando sempre più importanza, e anche in farmacia se ne può fare buon uso. Andiamo a scoprire di che si tratta, inclusi i vantaggi che porta con sé.

Cos’è il mentoring?

Partiamo dalla definizione di mentoring. In termine sta a indicare un metodo formativo che si basa su un rapporto fra due persone con diversa anzianità professionale. Il soggetto più formato, detto mentore o senior, prende sotto la sua ala “protettiva” un soggetto con meno esperienza (detto mentee o junior) al fine sviluppare in quest’ultimo nuove competenze (professionali, sociali e personali) connesse al settore nel quale si opera.

Il mentoring, pur essendo tornato in auge negli ultimi anni, è in realtà una pratica molto antica, presente sia nell’ambito tipicamente europeo che in quello asiatico. I suoi vantaggi, come scopriremo, sono enormi, soprattutto dal punto di vista dell’apprendimento della cultura aziendale. E quest’ultimo aspetto in farmacia è oltremodo importante, perché può fare la differenza in termini di proattività e disponibilità nei confronti dei propri clienti.

La differenza col coaching

Molti confondono il mentoring con il coaching. In realtà le due pratiche sono profondamente diverse. Se il coach, infatti, spinge il proprio “allievo” alla performance con l’obiettivo di raggiungere un preciso scopo o un goal professionale, il rapporto con il mentore è totalmente differente perché è trasformazionale e mirato allo sviluppo dell’individuo nell’ambito di un preciso contesto lavorativo. Il rapporto fra mentore e mentee, insomma, è basato su fiducia, supporto e importanza del feedback.

Foto Pixabay

Il mentoring in farmacia: uno studio ne analizza potenzialità e vantaggi

Uno studio pubblicato nel 2022 su “Research in Social and Administrative Pharmacy” analizza proprio il fenomeno del mentoring in farmacia attraverso l’analisi di un programma nazionale che si è svolto nel Regno Unito. I risultati della ricerca mettono in luce come il mentoring sia una pratica vantaggiosa e gratificante per entrambi i ruoli: da un lato c’è il mentore che, oltre a trarre soddisfazione dai progressi del suo protetto, riesce a incidere positivamente sulla vita e sulla crescita professionale dello stesso; dall’altro lato il mentee può sperimentare un miglioramento dell’autostima, sia dal punto di vista personale che professionale.

Oltre all’arricchimento professionale e personale, il farmacia il mentoring può essere un ottimo modo per trasmettere la cultura aziendale in modo semplice e naturale. Questo metodo formativo, infatti, rende più semplice e immediata l’acquisizione dei valori, delle metodologie e delle reti di relazioni all’interno del singolo luogo di lavoro: si tratta della trasmissione di quel bagaglio esperienziale fondamentale per vivere serenamente in azienda, facendola funzionare al meglio. Il mentoring, inoltre, è un ottimo modo per favorire l’integrazione dei nuovi arrivati all’interno della farmacia.

Foto di mohamed Hassan da Pixabay

Mentoring di successo in farmacia

Ma come stabilire un mentoring efficace in farmacia? Esistono alcuni punti fermi, intrinsecamente validi per ogni professione, che bisogna far propri al fine di instaurare un rapporto corretto, durevole ed efficace fra il mentore e mentee.

  • La comunicazione deve essere chiara ed efficace, volta essenzialmente alla costruzione di un rapporto di fiducia durevole nel tempo
  • Mentore e mentee dovrebbero capire se i propri valori siano allineati: in caso positivo, il mentoring sarà sicuramente più naturale ed efficace
  • Bisogna ricordare che mentoring e coaching sono due cose ben diverse, come spiegato poco più sopra.

La creazione di una cultura del mentoring in farmacia è un ottimo modo per sostenere i propri dipendenti, contribuendo a creare relazioni più profonde fra gli stessi. Senza contare, poi, che si avrà sempre a che fare con una formazione personalizzata sull’individuo, sia dal punto di vista del mentore che del mentee.

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