Mani di una donna anziana

Healthy Ageing: un concetto centrale nella farmacia del futuro

Si sente parlare spesso di anti-age, quando in realtà sarebbe più opportuno parlare di pro-age, una visione più inclusiva e meno discriminatoria che mette un accento diverso sulle tematiche dell’invecchiamento. Si tratta di un tema strettamente connesso a quello dell’healthy ageing, ovvero l’invecchiamento attivo e in salute. Perché se è vero che la durata della vita si sta allungando, non si può dire lo stesso della qualità che caratterizza la vita della maggioranza delle persone anziane.

Healthy Ageing, come cambia il concetto di vecchiaia

Fermare i processi di invecchiamento è impossibile, ma si può intervenire per implementare strategie volte a far “invecchiare bene” la popolazione, dando così avvio a una nuova prospettiva legata alla longevità e, soprattutto al benessere anche durante la terza età. E non a caso l’healhty ageing è al centro delle politiche mondiali, o almeno lo è come dichiarazione d’intenti. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha infatti dedicato il decennio 2021-2030 proprio all’healthy ageing. Come leggiamo sul sito mondiale dell’OMS:

Un decennio che riunisce governi, società civili, agenzie internazionali, professionisti, i media e il settore privato col fine di migliorare la vita delle persone anziane, delle loro famiglie e delle comunità in cui esse vivono.

E il motivo è presto detto.

La popolazione sta invecchiando a un ritmo più veloce rispetto al passato e questa transizione demografica avrà un impatto su quasi tutti gli aspetti della società.

L’OMS, insomma, invita governi, istituzioni, enti, soggetti pubblici e privati a lavorare su quattro differenti aree:

  • Ambienti age-friendly, ovvero dar vita a a luoghi fisici, sociali ed economici capaci di influenzare positivamente l’invecchiamento e le opportunità che l’invecchiamento stesso offre.
  • Lotta all’ageism, ovvero la tendenza a discriminare le persone in base alla loro età, soprattutto durante la terza età.
  • Sistemi di cure integrative, ovvero la possibilità che gli anziani possano accedere a servizi sanitari essenziali e di buona qualità, che includano anche la prevenzione e la promozione della salute
  • Assistenza lungo termine, dedicata alle persone che non sono sono più in grado di prendersi in cura di se stesse a causa di un eventuale declino fisico e/o cognitivo.

Siamo insomma di fronte a una vera e propria sfida sanitaria e sociale a cui tutti sono chiamati a dare il loro contributo, farmacie comprese.

Foto di Ravi Patel / Unsplash

Healthy Ageing e farmacia del futuro

La farmacia dei servizi del futuro deve accogliere la sfida dell’healthy ageing: d’altro canto i farmacisti possono fare tanto per contribuire alla promozione dei programmi di educazione alla salute e prevenzione nei confronti dei cittadini, così da puntare a un invecchiamento di qualità della popolazione.

E proprio in un forum online dedicato al tema è intervenuto Marco Cossolo, Presidente Ferderfarma:

“Il farmacista territoriale, da sempre impegnato nelle campagne di prevenzione è istituzionalmente vicino al paziente anziano ed è quindi ben felice di accompagnarlo con un consiglio sanitario ispirato alle linee guida dell’Oms. Nostro impegno è garantire il benessere psicofisico degli over 60, non soltanto partecipando a programmi di corretta educazione, come quello prodotto nell’ambito del progetto “Healthy Ageing”, ma anche offrendo un competente supporto professionale al miglior invecchiamento in buona salute”.

E cosa può fare, concretamente, il farmacista per accogliere la sfida dell’Healthy Ageing? Proporre screening, facendo campagne di prevenzione sulla lifestyle medicine e offrendo prodotti specifici. Insomma, la farmacia può diventare un vero e proprio centro di longevità a servizio del cittadino.

Occorre quindi investire nei nuovi servizi in farmacia, sia per favorire un nuovo posizionamento della stessa sia per la tanto agognata costruzione della sanità territoriale, identificata a suo tempo dal Dm 71.

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