Antibiotici

Antibiotico-resistenza, una pandemia silenziosa: l’sos della Fofi  

Il tema dell’antibiotico-resistenza è quanto mai attuale. Tanto che l’Hera, il consiglio dell’UE nato per prevenire, individuare e rispondere alle emergenze sanitarie potenzialmente letali che interessano il territorio, ha inserito il problema nella short list delle minacce potenzialmente letali che interessano il Vecchio Continente. Sul tema si è espressa anche la FOFI in occasione della Giornata Europa e della Settimana Mondiale di Sensibilizzazione sugli antibiotici.

Resistenza agli antibiotici, un problema globale

Non è esagerato definirla come una pandemia silenziosa. L’antibiotico-resistenza infatti esiste, è grave e purtroppo se ne parla troppo poco. Eppure i dati recentemente diffusi dall’Aifa dovrebbero chiamarci all’azione: in Italia, infatti, sono circa 11 mila le persone che, ogni anno, muoiono a causa di infezioni causate da batteri antibiotico-resistenti, ovvero che non rispondono come dovrebbero ai farmaci solitamente utilizzati per debellarli.

E nel Belpaese il problema è piuttosto esteso: basti pensare che sulla totalità dei decessi europei legati alla resistenza agli antibiotici, un terzo di questi avviene in Italia. Fanalino di coda europeo in quanto a buone pratiche sanitarie, nel nostro paese e in tutto il mondo ci si aspetta un peggioramento del problema, tanto che la stessa OMS afferma che entro il 2050 l’antibiotico-resistenza potrebbe essere la prima causa di morte nel mondo. Se la forza dei farmaci (e degli antibiotici in primis) viene meno, torneremo in men che non si dica al passato, quando malattie oggi curabili potevano facilmente portare al decesso.

Antibiotico
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Antibiotico-resistenza: come risolvere il problema

Sul tema si è espresso anche Andrea Mandelli, presidente delal Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani:

“Gli antibiotici sono una delle conquiste fondamentali della ricerca medica che rischiamo di compromettere a causa di un uso eccessivo, e in molti casi improprio, di questi farmaci. Utilizzarli correttamente è una responsabilità di tutti per evitare di ritrovarci in futuro senza strumenti efficaci per combattere le infezioni, ai danni soprattutto di chi è più fragile”

La risoluzione de problema prevede un approccio globale, che interessa sia il comportamento del singolo individuo che di medici e farmacisti.

Le indicazioni dell’OMS

L‘Organizzazione Mondiale della Sanità dal 2017 sostiene la campagna Adopt AwaRE, che suddivide gli antibiotici in tre diverse categorie: “Access”, “Watch”, “Reserve”: il 60% degli antibiotici prescritti dovrebbe appartenere alla categoria “Access”, ovvero quella degli antibiotici a spettro stretto, mirati ed efficaci. La categoria di antibiotici Watch e Reserve, ad ampio spettro, rischiano di diventare col tempo inefficaci e quindi è necessario utilizzarli solo se strettamente necessario. La campagna AwaRE punta a raggiungere la percentuale richiesta entro il 2023, così da tenere lontano il problema dell’apocalissi antibiotica.

Il parere della Fofi

In occasione della Giornata europea e della Settimana mondiale di sensibilizzazione sugli antibiotici anche la Fofi, attraverso le dichiarazioni del suo Presidente, ha fornito qualche indicazione:

“E’ quanto mai urgente intensificare gli sforzi delle istituzioni sanitarie e dei professionisti della salute su diversi fronti: promuovere un uso razionale degli antibiotici, dentro e fuori dagli ospedali, supportare la ricerca di nuove molecole e aumentare la consapevolezza della popolazione sul pericolo legato alla comparsa di batteri resistenti. La disinformazione è tra le principali cause di utilizzo inappropriato di antibiotici che si registra, ad esempio, per curare l’influenza o il raffreddore durante il periodo invernale”.

Il ruolo cruciale dei farmacisti

Medici e farmacisti devono fare fronte comune contro l’antibiotico-resistenza. Solo così sarà possibile diminuire l’uso indiscriminato degli antibiotici (oggi usati anche in situazioni in cui in realtà non servirebbero) facendo altresì corretta informazione sulla portata del problema. Andrea Mandelli, sul tema, ha affermato:

“I farmacisti sono consapevoli dell’importante contributo che possono dare per migliorare l’informazione ai cittadini e sensibilizzare rispetto all’adozione di buone pratiche di prevenzione per ridurre il rischio di infezioni. Facciamo appello alla sensibilità delle istituzioni e di tutti i professionisti della salute impegnati sul territorio per dare vita, insieme, a una grande campagna di informazione rivolta all’opinione pubblica per educare all’uso consapevole degli antibiotici”

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