Al via la campagna vaccinale contro l’influenza
Tornano i vaccini influenzali, questa volta aggiornati alla stagione invernale 2022-2023. A darne notizia è stata l’AIFA, attraverso una determina che ha autorizzato l’aggiornamento della composizione dei vaccini stessi.
I nuovi vaccini anti-influenzali per affrontare l’inverno
Il virus dell’influenza cambia, e con lui vengono aggiornati anche i vaccini così da essere più efficaci per le persone che ne hanno bisogno. In particolare, specifica l’AIFA, la composizione di tutti i vaccini antinfluenzali per la prossima stagione invernale segue le raccomandazioni dell’OMS e del Comitato per i Medicinali per Uso Umano dell’EMA.
Una volta fatto il vaccino, l’effettiva copertura da eventuali minacce comncia circa due settimane dopo l’inoculazione, rimanendo poi attiva per i sei/otto mesi successivi, andando poi a perdere di efficacia man mano che passa il tempo.
Poiché i ceppi virali – come il Covid-19 ci ha insegnato – mutano, la vaccinazione contro l’influenza è da ripetere all’inizio di ogni stagione invernale, accompagnando la profilassi a una buona igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie. Sarebbe buona norma, inoltre, coprire bocca e naso con un fazzoletto quando si tossisce e si starnutisce e, in generale, aerare periodicamente i locali in cui si soggiorna abitualmente.
Quando fare il vaccino antinfluenzale
La somministrazione del vaccino antinfluenzale è consigliata nel periodo autunnale e, generalmente, dovrebbe avvenire a partire dal periodo che va dalla seconda metà di ottobre fino a fine dicembre. Tuttavia, come specificato dal Ministero della Salute, vista la concomitante diffusione dell’infezione da Covid-19, si raccomanda un’anticipazione di circa due settimane: la campagna vaccinale, quindi, deve essere in atto già da ora per poi essere offerta ai soggetti che ne possono usufruire in qualsiasi momento della stagione influenzale.
Perché è importante vaccinarsi
Il vaccino contro l’influenza, benché imperfetto (ricordiamo che i virus influenzali mutano continuamente), offre protezione dalla sindrome influenzale (e da tutti i pericoli che ne derivano, compeso l’infarto del miocardio) ma anche da tutte le patologie che possono colpire i soggetti più fragili, quali polmonite, pertosse e herpes zoster.
Com’è facile immaginare, i soggetti a cui è fortemente raccomandato il vaccino antinfluenzale sono gli anziani a partire dai 60 anni di età, ma non solo. Per evitare il diffondersi dell’influenza l’inoculazione è consigliata anche ai bambini dai 6 mesi ai 6 anni (che potrebbero passare il virus ai nonni), alle donne in gravidanza e nel post partum, ai soggetti fragili con meno di 60 anni di età che soffrono di malattie croniche, alle persone in trattamento chemioterapico, agli anziani delle RSA o nei luoghi di degenza, ai donatori di sangue e infine alle persone addette ai servizi pubblici di primario interesse collettivo, fra cui figurano anche gli operatori sanitari e socio-sanitari che lavorando a stretto contatto con i pazienti.
Vaccinarsi in farmacia contro l’influenza
Da ormai qualche anno la vaccinazione contro l’influenza si puà fare anche in farmacia. La possibilità rientra nel concetto della farmacia dei servizi, che oggi è diventata il primo presidio sanitario di prossimità a servizio del cittadino. Chi desidera vaccinarsi, quindi, può verificare se la propria farmacia di fiducia aderisca alla campagna, prenotando così l’appuntamento.
Reazioni avverse
Nella Determina da poco diffusa, l’AIFA invita a segnalare le sospette reazioni avverse sorte a seguito della vaccinazione anti-influenzale. Si ricorda infatti che, come per qualsiasi altro medicinale o farmaco, tali segnalazioni contribuiscono a monitorare efficacemente e in modo continuativo il rapporto beneficio/rischio dei vaccini.