Vaccino antinfluenzale

Al via la campagna vaccinale contro l’influenza

Tornano i vaccini influenzali, questa volta aggiornati alla stagione invernale 2022-2023. A darne notizia è stata l’AIFA, attraverso una determina che ha autorizzato l’aggiornamento della composizione dei vaccini stessi.

I nuovi vaccini anti-influenzali per affrontare l’inverno

Il virus dell’influenza cambia, e con lui vengono aggiornati anche i vaccini così da essere più efficaci per le persone che ne hanno bisogno. In particolare, specifica l’AIFA, la composizione di tutti i vaccini antinfluenzali per la prossima stagione invernale segue le raccomandazioni dell’OMS e del Comitato per i Medicinali per Uso Umano dell’EMA.

Una volta fatto il vaccino, l’effettiva copertura da eventuali minacce comncia circa due settimane dopo l’inoculazione, rimanendo poi attiva per i sei/otto mesi successivi, andando poi a perdere di efficacia man mano che passa il tempo.

Poiché i ceppi virali – come il Covid-19 ci ha insegnato – mutano, la vaccinazione contro l’influenza è da ripetere all’inizio di ogni stagione invernale, accompagnando la profilassi a una buona igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie. Sarebbe buona norma, inoltre, coprire bocca e naso con un fazzoletto quando si tossisce e si starnutisce e, in generale, aerare periodicamente i locali in cui si soggiorna abitualmente.

Vaccino antinfluenzale
Foto di Markus Spiske / Unsplash

Quando fare il vaccino antinfluenzale

La somministrazione del vaccino antinfluenzale è consigliata nel periodo autunnale e, generalmente, dovrebbe avvenire a partire dal periodo che va dalla seconda metà di ottobre fino a fine dicembre. Tuttavia, come specificato dal Ministero della Salute, vista la concomitante diffusione dell’infezione da Covid-19, si raccomanda un’anticipazione di circa due settimane: la campagna vaccinale, quindi, deve essere in atto già da ora per poi essere offerta ai soggetti che ne possono usufruire in qualsiasi momento della stagione influenzale.

Perché è importante vaccinarsi

Il vaccino contro l’influenza, benché imperfetto (ricordiamo che i virus influenzali mutano continuamente), offre protezione dalla sindrome influenzale (e da tutti i pericoli che ne derivano, compeso l’infarto del miocardio) ma anche da tutte le patologie che possono colpire i soggetti più fragili, quali polmonite, pertosse e herpes zoster.

Com’è facile immaginare, i soggetti a cui è fortemente raccomandato il vaccino antinfluenzale sono gli anziani a partire dai 60 anni di età, ma non solo. Per evitare il diffondersi dell’influenza l’inoculazione è consigliata anche ai bambini dai 6 mesi ai 6 anni (che potrebbero passare il virus ai nonni), alle donne in gravidanza e nel post partum, ai soggetti fragili con meno di 60 anni di età che soffrono di malattie croniche, alle persone in trattamento chemioterapico, agli anziani delle RSA o nei luoghi di degenza, ai donatori di sangue e infine alle persone addette ai servizi pubblici di primario interesse collettivo, fra cui figurano anche gli operatori sanitari e socio-sanitari che lavorando a stretto contatto con i pazienti.

Somministrazione del vaccino antinfluenzale
Foto di Mat Napo / Unsplash

Vaccinarsi in farmacia contro l’influenza

Da ormai qualche anno la vaccinazione contro l’influenza si puà fare anche in farmacia. La possibilità rientra nel concetto della farmacia dei servizi, che oggi è diventata il primo presidio sanitario di prossimità a servizio del cittadino. Chi desidera vaccinarsi, quindi, può verificare se la propria farmacia di fiducia aderisca alla campagna, prenotando così l’appuntamento.

Reazioni avverse

Nella Determina da poco diffusa, l’AIFA invita a segnalare le sospette reazioni avverse sorte a seguito della vaccinazione anti-influenzale. Si ricorda infatti che, come per qualsiasi altro medicinale o farmaco, tali segnalazioni contribuiscono a monitorare efficacemente e in modo continuativo il rapporto beneficio/rischio dei vaccini.

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