Fiocco rosa cancro

Asse medico-farmacista per gestire il dolore oncologico: lo studio

Quando si parla di cura del cancro l’attenzione è spesso rivolta alle terapie e alla loro efficacia. Poco si parla, invece, della qualità della vita del paziente che, sovente, è alle prese con l’intenso dolore fisico correlato alla patologia e ai trattamenti. Alcuni studi, tuttavia, si stanno occupando del tema, suggerendo come app e tecnologia in generale – se utilizzate con cognizione di causa – possano aiutare a ridurre notevolmente il dolore oncologico. Uno di questi studi è stato pubblicato su JMIR mHealth and uHealth e mostra come le piattaforme digitali, quando mettono in contatto paziente, medico e farmacista, siano effettivamente in grado di ridurre il dolore connesso al cancro migliorando, allo stesso tempo, l’aderenza terapeutica.

Tecnologia digitale e gestione del dolore nei pazienti oncologici

Se ne parla poco, eppure è un aspetto che incide non poco sulla qualità della vita dei pazienti oncologici. La gestione del dolore connesso alla presenza di un tumore e/o alle terapie in corso è spesso un terreno scivoloso: nella maggior parte dei casi, infatti, rimedi e trattamenti sono gestiti in autonomia dal paziente stesso, con risultati non sempre pienamente efficaci.

Per ovviare al problema un team di ricercatori ha condotto uno studio randomizzato controllato per capire se una piattaforma digitale su cui fosse presente un team formato da un medico e un farmacista fosse in grado di ridurre l’intensità del dolore provato dai malati grazie a una migliore autogestione del dolore nei pazienti oncologici ambulatoriali.

Lo studio

Mezzo e oggetto di studio è stata una piattaforma digitale, di cui è stata testata la capacità di promozione di una corretta e autonoma gestione del dolore da parte dei pazienti oncologici. Lo studio è stato condotto su 100 pazienti oncologici ambulatoriali: 51 di questi sono stati inseriti nel gruppo di intervento, 49 nel gruppo di controllo.

I pazienti nel gruppo di intervento, nel corso delle quattro settimane di studio, hanno ricevuto, attraverso la sopracitata piattaforma digitale, diversi documenti da parte del farmacista: quotidiani diari del dolore, moduli di reazione avversa all’uso dei farmaci ogni tre giorni e, infine un modulo chiamato Brief Pain Inventory ogni 15 giorni. La compilazione dei moduli forniva al farmacista un margine di miglioramento della terapia che, poi doveva essere inviata (con eventuali interventi o aggiustamenti farmacologici) al medico curante. Quest’ultimo, vagliata la proposta del farmacista, poteva prescrivere un adeguamento terapeutico per il paziente.

Di contro, i pazienti oncologici del gruppi di controllo sono stati trattati in modo convenzionale, senza quindi la compilazione dei periodici moduli e questionari.

I risultati

I risultati dello studio sono stati molto incoraggianti, perché hanno mostrato come nel gruppo di intervento (ovvero i pazienti seguiti tramite la piattaforma digitale) l’aderenza terapeutica aumentasse fino al 63%, con ripercussioni positive sulla qualità della vita del malato. Al contrario nel gruppo di controllo l’aderenza teraputica si è attestata intorno al 51%. Tuttavia, benché l’interferenza del dolore nella vita del paziente fosse meno marcata nel gruppo di intervento, la percentuale non si è rivelata statisticamente significativa rispetto al gruppo di controllo.

Lo studio apre comunque numerose aree di intervento nella gestione dei pazienti oncologici, mostrando come la telemedicina e le piattaforme digitali possano davvero fare la differenza, soprattutto se gestite in team dal farmacista e dal medico.

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Foto di Rodion Kutsaev / Unsplash

La medicina diventerà sempre più digitale

Questo studio è solo un esempio di come la professione del farmacista e del medico debba oggi essere sempre più integrata con il mondo digitale, così da contribuire a fornire cure puntuali ai pazienti oncologici e non.

In Italia si sta lavorando molto su questo aspetto, sia nel comparto privato che quello pubblico. Dal potenziamento del fascicolo sanitario elettronico (anche a servizio del farmacista) all’app Carepy che aiuta paziente e farmacista con l’aderenza terapeutica, sono stati fatti passi da gigante nella tutela della salute del cittadino che, in futuro, potrà contare sempre più sul mondo digitale per migliorare la qualità della propria vita.

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